“La guerra del soldato Pace”, il 5 maggio al Teatro Munari di Milano all’interno del Festival “Segnali”, ore 11.15
Tommo Pace, fratello minore di Big Joe e Charlie, assiste da bambino all’accidentale morte del padre, della quale si sentirà responsabile per anni. Dopo il tragico evento, la famiglia Pace sopravvive fra mille difficoltà grazie alla sua unità. La forza morale della Madre è l’elemento guida che segna la formazione dei ragazzi, soprattutto di Charlie. Quest’ultimo da sempre recalcitrante alla gerarchia, farà dell’opposizione al bieco esercizio di potere la cifra di ogni sua azione, dall’infanzia alla vita di trincea, in quell’età che si vuole definire adulta per una generazione la cui giovinezza fu troncata dall’atrocità della guerra. In questa epopea familiare, riportata in prima persona dalla voce di Tommo, altri personaggi esterni al nucleo concorrono a fare della narrazione un racconto corale. Prima fra tutti Molly, amica d’infanzia amata da entrambi i fratelli; il Colonnello, signore del contado e primo emblema di quella sorda autorità alla quale Charlie si opporrà per tutta la vita; Nonna Lupo, parente subita più che amata, esempio vivente di un modello educativo basato sulle apparenze. Nel momento in cui la narrazione si sposta dall’Inghilterra al fronte, il sergente Hanley – aguzzino delle giovani reclute – diviene l’antagonista per antonomasia, fino a segnare in maniera definitiva la vita di Tommo e Charlie.
Tommo, protagonista e pilota narrativo di un viaggio attraverso memorie d’infanzia e giovinezza, accoglie gli spettatori in quello che appare come un vero e proprio set dedicato alla restituzione dei ricordi.
Il potere evocativo e concreto del teatro è messo a disposizione delle parole di Morpurgo che riescono con profondità ad affrontare una tematica complessa come la guerra e a risignificare la nostra idea di “coraggio”. Quello di Tommo diventa in scena un dialogo coi suoni, i sogni e le immagini della sua infanzia e adolescenza segnate da lutto e dolore, ma anche da piccole avventure, forti valori familiari e soprattutto da eterno amore fraterno. La figura di Charlie, assente ma continuamente evocata dalle parole e dai ricordi, è la controparte principale di questo percorso che guida la presa di coscienza di Tommo, e contemporaneamente la nostra, attraverso la rievocazione di un rapporto di amore che supera l’orrore e la mancanza di senso delle trincee della Prima Guerra Mondiale.
Ecco che la necessità, la missione di Tommo di raccogliere tutti i suoi ricordi diventa il più grande atto d’amore, un inno al coraggio e alle vite degli altri, riuscendo a restituire umanità anche a una esperienza traumatica come la guerra.
La guerra del soldato Pace
di Michael Morpurgo
adattamento inglese di Simon Reade
traduzione e dramaturg Paola Fresa
regia di Emiliano Bronzino
con Daniele Marmi
scene Francesco Fassone
disegno luci Paolo Casati
costumi Rosanna Monti
assistente alla regia Ornella Matranga
tecnico audio luci Davide Caleri
Tematiche principali
Inizia il bombardamento. Abbiamo svegliato l’intero esercito tedesco. Mi rannicchio con il prigioniero e Charlie, noi tre aggrappati l’uno all’altro. “Lieber Gott! Lieber Gott!”. Gott. Chiama Dio nel nostro stesso modo.
La guerra del soldato Pace è un romanzo di formazione, così come l’adattamento drammaturgico e la messinscena teatrale, la trama si sviluppa intorno al percorso di crescita di Tommo.
Seguiamo così Tommo dall’infanzia all’adolescenza, e la sua vita si intreccia inesorabilmente con la macro-storia dell’inizio del secolo scorso fino alla Grande Guerra.
Assistiamo all’ingresso di Tommo nella vita adulta attraverso un vorticoso susseguirsi di eventi che si alternano tra dolcezza e dolore. Riviviamo insieme a lui lo stupore e le emozioni del primo amore, la scoperta della solitudine, la paura dei cambiamenti tra infanzia e adolescenza, l’impotenza davanti alla brutalità della guerra, il valore della famiglia, il coraggio e l’importanza dell’essere fratelli.
La forza del ricordo coesiste come tema fondamentale e il teatro ne diventa strumento preferenziale di analisi e racconto, restituendoci la possibilità di seguire i pensieri, le emozioni, le immagini del protagonista, e di vederli concretizzarsi non solo nelle parole di Morpurgo, ma anche nelle azioni e nelle emozioni che, inevitabilmente, anche lo spettatore finirà per custodire come ricordi propri.